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Chiesa di
S. Paolo

La prima attestazione di questo piccolo tempio dedicato a san Paolo risale al 1589, al tempo della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda.
Antichissima ne è però la fondazione, coeva probabilmente a quella di San Pietro al passo dell’Aprica, come indica l’impianto architettonico, che, per quanto oggetto di interventi nel corso dei secoli, non nasconde la matrice altomedievale. Presenta infatti somiglianze con i piccoli templi d’origine carolingio-ottaniana del X-XI secolo, dei quali esistono vari esempi nelle vallate alpine, al di qua e al di là dello spartiacque.
La chiesa sorge, al pari della consorella dell’Aprica, a margine di una antica strada, su uno degli itinerari più importanti delle Orobie. Curioso è il suo orientamento, pressoché allineato con l’andamento S/N della valle, in quanto volge, a differenza delle altre, verso il punto da cui si leva, con chiara allusione a Gesù, il sole del solstizio invernale carico di significato per la concomitante ricorrenza del Natale.
Essenziale e modesta ne è l’architettura consistente nella facciata a capanna con portale arcuato, finestrella cruciforme, campaniletto a vela, porta laterale che immette nella spoglia navata coperta da tetto a capriate e conclusa da un piccolo presbiterio con soffitto voltato, edificato in epoca posteriore. Lacerti di affresco del primo Cinquecento affiorano dallo scialbo in più punti delle pareti, svelando i volti di attoniti personaggi aureolati, probabilmente gli apostoli. Sui battenti del portone principale leggiamo la data 1788 e scorgiamo i segni di molte scritte lasciate dai visitatori.  Di sicuro pregio è l’altare con paliotto dipinto e ancona policroma in legno del XVIII secolo con intagli di buona mano: putti-telamoni, testine d’angelo e frutti simbolici, conclusa da un fastigio aggiunto nel 1803 con l’immagine di sant’Omobono, patrono della parrocchia di appartenenza della filiale, chiaro riferimento ai diritti di Carona. La pala raffigurante il Santo titolare, che sostituisce l’originale andata dispersa, è opera del 1990 del pittore E. Brocco.
Pur trovandosi in territorio dell’Aprica, il piccolo tempio in onore di san Paolo, resta tuttora nella giurisdizione ecclesiastica di Carona, quindi di competenza della parrocchia di Tresenda, che di recente ne ha curato il restauro.

Gianluigi Garbellini
Istituto Studi Storici Valtellinesi

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