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Le chiese dell'unità pastorale
4
novembre
anniversario
consacrazione
chiesa S. Eufemia
in Teglio
Domenica 25 giugno 2017
S. Messa con i preti nativi e passati da Teglio
“È necessario non soltanto donare, ma donarsi”.
Giorno di festa e di ringraziamento quello tenutosi domenica 25 giugno, presso la collegiata di S. Eufemia. Per la celebrazione festiva con la comunità delle ore 18.00, si sono riuniti anche i sacerdoti che negli anni hanno prestato servizio nella parrocchia. Occasione per fermarsi a ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio e per ricordare i 900 anni della consacrazione della collegiata, che ricorreranno il prossimo 4 novembre.
La liturgia è stata presieduta da don Mariano Margnelli, vicario presso la nostra comunità dal 1998 al 2004. Hanno concelebrato don Valerio Modenesi, presente nella nostra parrocchia dal 1963 al 1964 e attualmente impegnato a Sondrio; don Remigio Gusmeroli, a Teglio dal 1968 al 1970, attuale arciprete di Villa di Tirano; don Aldo Passerini, vicario dal 1970 al 1977 e oggi collaboratore presso Chiavenna e Villa di Chiavenna. Presenti anche don Siro Acquistapace, collaboratore nelle nostre comunità fino allo scorso anno e don Remo Orsini, attualmente impegnato nel Santuario di Tirano e presso la parrocchia di Tresenda.
Don Flavio, salutando i confratelli sacerdoti a nome della comunità, ha ricordato che essere prete significa: «essere servo desideroso di servire e non di essere servito, capace di dichiararsi “servo inutile” senza sentirsi “servo inutilizzato”, pronto a “farsi da parte” senza “mettersi in disparte”. Servo spinto dall’amore di Cristo e dalla passione per la Chiesa, che non cerca di affermare se stesso ma di esprimere ciò che il Signore dona al cuore di ciascuno».
Don Valerio, invece, durante l’omelia, ha racchiuso in tre parole la missione dei presenti: «Prima parola: memoria. Siamo riuniti per fare innanzitutto memoria, di un evento lontano ma che è vivo. Un passato ricco di volti, cuori, gioie e lacrime accomuna questa comunità: quanto spessore di storia e di fede si concentrano, fino ad oggi! Seconda parola: mistero. Il protagonista, l’artefice e il regista è il Signore Gesù, misteriosamente presente in un popolo che cammina nella storia, nella quale ognuno è coinvolto. Terza parola: missione. Bisogna continuare in questa storia e sentirsi protagonisti di questo oggi: il Signore manda in missione ciascuno a testimoniare il Vangelo e la fede».
Al termine della celebrazione, animata dai chierichetti, dalla corale e dalla Confraternita, la comunità ha rivolto il proprio grazie ai sacerdoti che in questi anni hanno servito, lasciando un’impronta. Durante il canto “Jubilate Deo”, è stata consegnata a ciascun prete una candela, riportante la parola “grazie”.
«900 anni fa il Vescovo Guido Grimoldi faceva visita alla nostra comunità, consacrava questo luogo, “tenendo accesa la luce” della nostra fede», ha ricordato Davide salutando i sacerdoti. «900 anni di passi, nei quali la luce della fede, della fraternità e dell’amore ha continuato ad alimentare rapporti di amicizia nel Signore. Anche voi, cari sacerdoti, avete lasciato la vostra impronta, tenendo accesa questa luce, per far crescere nella vita di quanti qui si sono riuniti, il rapporto con Gesù».
La celebrazione si è, infine, conclusa ringraziando i convenuti e ricordando loro che per la comunità di Teglio sono molto, sono un dono. «E se è vero che è necessario non soltanto donare, ma donarsi, loro ne sono la testimonianza».
La festa è proseguita presso il salone dell’oratorio, dove la Confraternita ha preparato polenta e salsicce per tutti, rendendo la comunità viva nella fraternità, raccolta attorno alla mensa dell’amicizia, oltre che a quella della buona tavola!
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